IL CLUB DELLE AQUILE NAZISTE

TRENTO - Il caso è esploso domenica: simboli nazisti sulle maglie di una squadra di calcio. Se ne sono accorti solo quando la Settaurense ha battuto in casa, a Storo, il Trento retrocesso dalla C2 nel campionato nazionale dilettanti, dove invece è appena entrata trionfalmente la squadra biancoverde. Il Trento ha dovuto incassare due gol nella partita di Coppa Italia dilettanti, ma il problema fondamentale non era questo. Alcuni suoi tifosi sono rimasti colpiti da un particolare incredibile della squadra avversaria. Sulle magliette dei giocatori della Settaurense infatti spicca un' aquila dal design troppo simile a quella hitleriana, con un corpo a fascio littorio, e sopra la scritta con due ' SS' a caratteri runici prima del nome Settaurense. Le "SS" stanno per ' società sportiva' , -sigla comune a tanti club di pallone (SS Lazio, ad esempio) ma il carattere è inconfondibilmente nazista. "Mi viene da ridere di fronte a tanto scandalo. Sono quattro anni che i miei giocatori portano in giro questa maglietta in Trentino e anche in Alto Adige, nessuno ha mai detto niente" afferma il presidente della società Angelo Ferretti, consigliere comunale di Alleanza nazionale, che incita i suoi giocatori al grido di "Vincere e vinceremo". Il cavalier Ferretti è un grosso imprenditore della Valle del Chiusa, al confine tra il Trentino e la provincia di Brescia. Esporta travature di legno in tutto il mondo e dopo che ha portato in pochi anni la Settaurense dai campionati minori nei dilettanti a Storo lo adorano. "La verità è che il Trento ha mal digerito la sconfitta" dicono i tifosi. E il sindaco Olimpo Scaglia insiste: "Lo sanno tutti che Ferretti ha quelle idee politiche, non le nasconde mica. Invece occorre dire che Ferretti ha creato un vivaio di cento giovani e siamo finiti nelle categorie superiori". Il presidente dice di essersi ispirato all' aquila tirolese di una banca tedesca che sponsorizza una squadra di calcio bolzanina: "L' aquila porta con sé un' idea di vittoria, di affermazione". Ma quell' aquila stilizzata a qualcun altro ricorda troppo quella che portavano i nazisti, diventata simbolo di sterminio. Federico Steinhaus, presidente della Comunità ebraica di Merano, è durissimo: "Se la scelta è voluta, è un fatto pericoloso ed inquietante, una sorta di propaganda di un' organizzazione che svariati tribunali internazionali hanno riconosciuto responsabile di crimini contro l' umanità, e la cui apologia è esplicitamente condannata da leggi nazionali ed internazionali. Merita l' apertura di un' inchiesta giudiziaria. Se così non fosse, se si trattasse di una improbabile coincidenza fortuita, la società Settaurense deve provvedere a modificare il logo". Ma Ferretti non ci pensa nemmeno: "Non lo levo. Per noi è un portafortuna" dice il presidente che ha avuto tra i migliori clienti l' allora Unione Sovietica, dove inviava imballaggi con la stessa SS runica, che ha mandato i suoi calciatori vittoriosi in viaggio-premio a Cuba, e che ha fatto giocare in passato la squadra juniores a Roma, col Tor di Quinto, davanti a Massimo D' Alema. A chi gli faceva notare le magliette dei trentini pare che D' Alema abbia risposto: "Infatti abbiamo vinto noi".

di SANDRA BORTOLIN